Durante una recente iniziativa di formazione è stata posta la domanda: è bene/è possibile che il docente referente per l'adozione si occupi anche degli alunni in affido?
Penso che si tratti di un interrogativo d'interesse generale.
Da un punto di vista normativo, questa estensione non è prevista. Le Linee d'indirizzo riguardano infatti solo gli alunni figli adottivi (e l'attenzione è soprattutto per i minori giunti in Italia per adozione internazionale, che senz'altro richiedono attenzioni mirate). Pertanto le misure previste per questi alunni (particolari attenzioni all'avvio della scolarizzazione, ecc.) non possono essere estese ad altri soggetti.
Ci sono tuttavia una serie di questioni - affrontate anche dalle Linee d'indirizzo - che sono senz'altro trasversali alle due condizioni. Mi riferisco ad esempio alle indicazioni per affrontare in classe temi delicati come l'approccio alla storia personale e alle origini, o il tema della famiglia nelle diverse declinazioni caratteristiche della società odierna. Mi riferisco al modo di accogliere in classe le narrazioni spontanee dei bambini. Penso anche a eventuali trascuratezze nella prima infanzia che possono incidere negativamente sulla disponibilità/possibilità di apprendere di alcuni degli alunni in affido, così così come di parte degli alunni figli adottivi.
Ritengo pertanto che - limitatamente a questi ambiti che sono comunque estremamente importanti - il docente referente per l'adozione potrebbe rappresentare un punto di riferimento sia per i colleghi che per le famiglie affidatarie.
Sarebbe interessante conoscere se ci sono esperienze in merito.
Livia Botta
www.liviabotta.it
www.adozionescuola.it
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