Adozione e Scuola

sabato 4 luglio 2015


Per quanto concerne l’inserimento dei bambini nelle classi adeguate alla loro scolarità pregressa, al grado di maturazione e a tutto ciò che la Dottoressa Botta ha così chiaramente illustrato, devo aggiungere – mio malgrado – una nota discordante, frutto della mia esperienza come insegnante.

Devo premettere che insegno in un paese del Nord Italia e in una scuola dove il livello sociale e culturale dei genitori è generalmente elevato, e questo comporta un positivo interesse degli stessi per il mondo scolastico, che tuttavia talvolta si può tradurre in una notevole… “ingerenza”.

A tutt’oggi, almeno in certe realtà, nella scuola media il problema dell’inserimento dei ragazzi appena arrivati è da considerare anche in relazione alla crescita fisica: ho visto “bambini” di un metro e ottanta con compagni di classe di prima media, normalmente di bassa statura, e ho percepito la diffidenza delle mamme… Ho ricevuto lettere isteriche di mamme preoccupate che le loro bambine dodicenni fossero in classe con un sedicenne (perché la reale età anagrafica è stata scoperta dopo anni dall’adozione). Sino a quando la cultura dell’adozione non costituirà un sostrato sul quale costruire una comunità scolastica davvero accogliente, occorre pragmaticamente tener conto anche di questo fattore, per non creare attorno al bambino un clima ostile. Mi pesa dire questo, ma sono anche consapevole che non si possono nascondere i problemi. Ciò nonostante non bisogna perdersi d'animo, e cercare sempre le soluzioni più adeguate, anche con il supporto delle linee guida che in questo senso sono molto precise.

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