Oggi una scuola che accoglie un bambino adottato non è aiutata da una normativa di riferimento che definisca linee guida chiare per la sua accoglienza e integrazione.
Eppure la situazione dei bambini e ragazzi adottati al momento del loro primo contatto con la scuola è peculiare e richiederebbe la definizione di alcuni criteri di accoglienza, per evitare di incorrere in due errori opposti: non considerare la loro “differenza” e il momento di difficoltà che stanno attraversando (non progettando pertanto interventi di supporto specifici), o assimilarli impropriamente agli alunni stranieri (offrendo loro interventi di integrazione non sempre calibrati sul loro status).
Il bambino adottato al suo arrivo in Italia è infatti un bambino italiano dal punto di vista giuridico (e in quanto tale soggetto ai diritti-doveri dei cittadini italiani relativi all’obbligo scolastico), ma ancora un bambino straniero dal punto di vista linguistico e culturale (e in quanto tale destinatario, per analogia, di alcuni degli interventi previsti dalle “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” del 2006 http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2006/cm24_06.shtml).
Tuttavia non è un bambino straniero giunto in Italia con la propria famiglia, per cui un’assimilazione tout-court ai bambini stranieri è impropria e fuorviante. E’ un bambino italiano, ma non un bambino italiano come tutti gli altri (ammesso che esistano due bambini uguali…), poiché sta attraversando una faticosa fase di adattamento a una nuova realtà (familiare e sociale) diversissima da quella di provenienza.
Ma al momento non esiste, a livello nazionale (Ministero della Pubblica Istruzione), alcuna norma che indirizzi le scuole all'accoglienza.
A livello regionale ho notizia solo della circolare emanata nel 2007 dall’Ufficio Scolastico regionale dell’Emilia Romagna “Azioni di accoglienza scolastica per alunni e alunne adottati – percorsi di post-adozione”
(http://www.istruzioneer.it/allegato.asp?ID=291153). Esiste inoltre un “Vademecum per gli insegnanti della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria per l’inserimento del bambino adottato a scuola” elaborato nel 2008 nell'ambito del "Progetto pilota regionale per il sostegno e l'accompagnamento della famiglia adottiva" della Regione Veneto
(http://www.istruzionevicenza.it/Archivio_segnalazioni/2008/11/vademecum%20scuola%20finale%20(1).pdf).
Si tratta però di una iniziativa promossa dalla Regione e non direttamente dall’istituzione scolastica.
LIVIA BOTTA
http://www.psicologia-genova.it/
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