Adozione e Scuola

mercoledì 4 febbraio 2009

Libri di testo "sensibili all'adozione" - Scuola primaria

Riporto qui quanto scrive nel suo wiki (http://adozioneascuola.wetpaint.com/) una studentessa che ha realizzato una tesi di laurea su "L'adozione internazionale a scuola", esaminando anche una serie di libri di testo.

Scrive Francesca:
Difficilmente i libri di testo presentano l'adozione o semplicemente modi diversi di essere famiglia. Nel corso della mia ricerca ho individuato sei libri di testo che propongono letture legate al mondo dell'adozione:
Ciao amici 5, La Spiga Editore
Tutti in bici 2, Giunti
Mille e una storia 4, Raffaello Editore
Leo e la matita 3, Edizioni Il Capitello
Gatto bianco gatto blu 4, Giunti
Sempre meglio 4 - Linguaggi, Ed. De Agostini
I colori dell'arcobaleno 3, Il Capitello

In Ciao Amici 4-5 (pagina 135) si può leggere "Dall'India all'Italia" un simpatico testo narrativo tratto da "Sognando l'India" di E. Nava e Khurshid Mazzoleni per Piemme Junior. Il protagonista, il bambino adottivo, racconta il suo primo incontro fotografico con i genitori adottivi che lo fa sorridere e cancellare il suo iniziale progetto di fuga. Le domande di comprensione del testo invitano a descrivere i propri genitori con frasi spiritose, discostandosi quindi dalla tematica dell'adozione.

In Tutti in bici 2 (pagina 102-103) si trova una lettura tratta dal libro di autori vari "L'isola dei racconti" Editrice La Scuola. La storia narra di un re ed una regina molto tristi perché non potevano avere bambini che, attraverso una strega, adottano tre bambini provenienti da Giappone, Africa e Arabia. Storia breve e semplice ma chiara anche se raccontata esclusivamente dal punto di vista dei desideri della coppia reale. Le domande di comprensione puntano a sottolineare il fatto che il re e la regina non si preoccupavano dell'aspetto fisico così diverso dei tre bambini e i due vengono definiti "persone speciali" (subentra forse l'idea della "buona azione"?).

In Mille e una storia 4 l'autrice ha inserito un testo tratto dal libro "A braccia aperte" di A. Ferrara per Falzea Editore.

In Leo e la matita (pagina 54) si trova la lettura "Una sorellina adottiva" tratta da "Cara piccola Hue" di Lucia Tumiati ed. Juvenilia. La stessa lettura anche sul libro di testo Gatto bianco gatto blu 4 (pag.32) Giunti Scuola. E' il racconto di un bambino che attende con il fratello maggiore Luigino e il cane Bogi il ritorno a casa dei genitori andati all'aeroporto a prendere la sorellina Hue una bimba di quattro anni cinese. C'è l'ansia dell'attesa, il pensiero per la sorellina che è in viaggio, la preoccupazione dei fratelli di non piacere alla nuova arrivata che si scarica in battibecchi, il resoconto dei preparativi. Il testo si chiude con una riflessione sulle difficoltà di comprensione legate alle differenti lingue e con l'invidia del protagonista (il fratello minore) per il cane Bogi che certamente saprà come farsi capire perché "gli animali sono più intelligenti dell'uomo perché parlano una sola lingua".

Nelle prime pagine di Sempre meglio 4 - Linguaggi, quelle dedicate al nuovo inizio della scuola, c'è il racconto dell'arrivo in classe di un bambino da un paese lontano, che non sa bene l'italiano, e che è arrivato in quanto adottato da una famiglia.

"Siamo fatti per capirci" - pag. 10 e 11 del libro I colori dell'arcobaleno ed. Il Capitello. Un bambino racconta in prima persona la sua amicizia con un suo nuovo compagno di scuola.
"Da metà dell'anno scorso c'è nella mia classe un nuovo compagno. E' unico al mondo, pare che sia stato trovato in cima a una collina coperta di neve. Si chiama Lazzaro e il suo cognome è Bazzarra, cioè quello delle persone che lo hanno adottato. A scuola è soprannominato "Zazzera Bizzarra" a causa dei suoi capelli che splendono più della luce. Spesso gli dicono: - Ehi, Zazzera, spegni la luce ci stai abbagliando! E' vero, i capelli di Lazzaro sono piuttosto strani: sono scintillanti come la carta argentata che avvolge le tavolette di cioccolato e sembrano tanti fili d'argento che formano una specie di casco sulla sua testa. Sono soprattutto i più grandi che lo prendono in giro, come Gianni, Ivan e la loro banda. Io, invece, non trovo per niente ridicoli i suoi capelli. Non più ridicoli, comunque degli "spaghetti giallastri" che Ivan ha sulla testa. In classe sono stato il solo che gli ha sorriso, quando è arrivato, ed è sicuramente per questo che si è seduto in fondo, proprio vicino a me. E' un compagno tranquillo e molto intelligente. A volte guarda gli uccelli che volano sui tetti, fuori dalla finestra dell'aula, e il suo viso sembra illuminarsi come i suoi capelli. Io non sono tanto bravo a scuola. Faccio fatica a capire quello che dice la maestra, soprattutto in matematica. Se mi concentro troppo, mi si forma una specie di marmellata di numeri dentro la testa. I miei genitori e la maestra mi considerano uno svogliato... Così, in fondo alla classe, ci sono due bambini scontenti: Lazzaro, a causa dei suoi capelli, e io, a causa dei miei voti. Siamo proprio fatti per capirci, io e lui!".
Che cosa significa la frase finale? Spiegala e commentala in classe.

Purtroppo alcuni libri di testo per la scuola primaria hanno scelto una modalità decisamente discutibile per presentare l'adozione:
Bravissimi 5 Editrice La Scuola
Amico Pinco 5 Mondadori

Nel testo Bravissimi 5 (pagina 125) c'è una lettura sui diritti violati dell'infanzia che inizia parlando del lavoro minorile per poi passare ai bambini soldato e quindi (cito testualmente): "Un'altra terribile pratica è quella delle adozioni non controllate, attraverso le quali si arricchisce un mercato internazionale che sfrutta la miseria delle famiglie, costrette a separarsi dai loro figli in cambio di denaro". Se l'insegnante non è sensibile ed attenta a ridimensionare e spiegare ai propri alunni queste affermazioni può facilmente passare l'idea che l'amico o il compagno di classe adottato sia stato acquistato dai propri genitori.

Nel libro di testo Amico Pinco 5 (pagina 214-215) si può trovare la lettura "La bambina non mi ricordo" nel quale si raccontano i pensieri di una bambina di strada, sola, sporca e stanca che non ricorda più nemmeno il suo nome e che, sotto lo sguardo di un piccione, ricorda per un momento la sua mamma. Per un bambino che ha sperimentato l'abbandono questa lettura può fare davvero molto male!
Sempre in Amico Pinco 5 - quaderno delle verifiche (pag. 32) viene proposto il brano "La porticina verde" che cito testualmente: "In una strada dove non passava quasi mai nessuno c'era una casa triste e grigia con un portone di legno stinto e le inferriate alle finestre. Sembrava una prigione, ma era un orfanotrofio, cioè un ospizio dove stanno i bambini senza mamma e senza papà."

Testo tratto dal wiki http://adozioneascuola.wetpaint.com

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