I Dirigenti e gli insegnanti più sensibili lo sono spesso per
storia personale, oppure perché hanno incontrato sul loro percorso qualche
bimbo che li ha affascinati ma anche messi alla prova… Quindi conoscono una o
più storie di adozione, ma non sempre hanno avuto modo di rendersi conto che
ogni storia è a sé e che ogni percorso porta a differenze significative e a
diverse strategie. Però sono molti coloro che – se opportunamente coadiuvati –
sanno mettere in campo risorse e passione.
Occorre che siano coadiuvati, appunto, che sappiano dove
trovare formazione e informazione. Le linee guida sono una prima risposta
concreta a questo.
Discorso diverso merita “l’aspettativa di problematicità”.
Nella mia esperienza la maggior parte dei bimbi adottati ha avuto bisogno di
una piccola attenzione in più, che spesso non ha voluto dire altro che un po’
di pazienza: ma assisto ultimamente al fenomeno per cui alcuni genitori temono
questa situazione: andiamo dai casi estremi in cui un genitore adottivo diffida
il Dirigente dal divulgare persino agli insegnanti la condizione del figlio, al
caso in cui ad un ragazzo seriamente problematico la famiglia dice “credono che
tu abbia dei problemi perché sei adottato, ce l’hanno con te..”. Sino a quando
non si farà fronte comune di fronte alle vicende della vita scolastica dei
propri figli, gli insegnanti saranno impotenti: qualsiasi suggerimento verrà
visto come una conferma dell’inesistente pregiudizio dei docenti, e la
situazione rimarrà in stallo, mentre un ragazzo magari soffre… A ciò, come
sottolineava la Dottoressa Botta, si unisce la crisi adolescenziale e
(soprattutto, oserei dire!) quella preadolescenziale, che prende di sorpresa
tutti, genitori biologici e no, che fa andare in crisi più di una famiglia, che
improvvisamente non conosce più il proprio figlio ma non osa ammetterlo, perché
spesso sente su di sé un giudizio di fallimento non reale…
Invito una volta ancora a confrontarsi su questo, perché – a
mio parere - è una realtà più frequente di quanto si possa immaginare.
Simona Schenone
Simona Schenone