Adozione e Scuola

venerdì 13 marzo 2015

Linee d'indirizzo alunni adottati. Un po' di storia

L'emanazione, nel dicembre scorso, delle “Linee d'indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati” rappresenta uno snodo fondamentale di un percorso iniziato quattro anni fa su sollecitazione delle famiglie adottive associate nel CARE: un percorso tortuoso che ha visto lentezze e momenti di stallo, dovuti anche ai cambiamenti nel frattempo intercorsi ai vertici istituzionali.

Questi i passi fondamentali:
  • l'apertura di un tavolo di confronto tra i rappresentanti delle associazioni delle famiglie adottive e il MIUR;
  • la costituzione di un primo Gruppo di lavoro di esperti interni ed esterni al MIUR, col compito di studiare le problematiche dell'inserimento scolastico dei minori adottati e in affido;
  • una rilevazione delle strategie organizzative e didattiche e delle buone prassi già messe in atto dalla scuole;
  • la stipula, nel marzo 2013, di un Protocollo d'intesa tra il MIUR e il CARE che prevedeva, tra l'altro, la costituzione di un comitato tecnico-scientifico avente lo scopo di "predisporre le Linee guida con le indicazioni normative e organizzative più idonee ad assicurare la migliore accoglienza e integrazione degli alunni adottati".
Il Gruppo di lavoro incaricato della stesura del documento, di cui anch'io ho fatto parte (insieme a Cinzia Fabrocini e Marco Chistolini in qualità di esperti; ne facevano poi parte per il CARE Anna Guerrieri, Monya Ferritti e Rossana Ruggieri, per il MIUR Francesca Romana Di Febo, Mirella Molinaro e Giusy Vasti) ha lavorato per l'intero anno scolastico 2013-2014.
L'obiettivo (e la difficoltà...) è stato quello di coniugare le richieste delle famiglie con le considerazioni degli esperti e con i vincoli posti dall'istituzione scolastica. Avevamo la consapevolezza di muoverci su un terreno insidioso, su cui non era facile trovare la giusta misura. 
Si volevano portare a regime le migliori prassi già presenti, a macchia di leopardo, sul territorio nazionale, con l'attenzione però a “non andare troppo avanti”, poiché il documento doveva essere compreso e fatto proprio da tutte le scuole, comprese quelle che mai avevano prestato attenzione alla condizione adottiva. 
Si voleva richiamare l'attenzione sulla specificità e sui bisogni di alunni portatori di una particolare condizione esistenziale, ma anche evitare il rischio che essi venissero considerati una "categoria" da cui attendersi sempre problematicità. 
Si volevano introdurre concrete misure di supporto, ma si era consapevoli di essere in una fase storico-politica che richiede alle scuole "di fare le nozze con i fichi secchi", e dunque con margini di manovra molto stretti. 

Mentre si discutevano le Linee d'indirizzo avvenivano altri movimenti importanti, segno di un processo innescato: il moltiplicarsi dei Protocolli d'intesa a livello provinciale e, a ridosso delle iscrizioni scolastiche del febbraio 2014, l'emanazione di un'importante circolare del MIUR, poi recepita dalle Linee d'indirizzo, che consente in casi particolari una deroga all'iscrizione alla primaria al compimento dei sei anni (la trovate qui).

Le Linee d'indirizzo (qui il testo completo) hanno finalmente visto la luce nel dicembre scorso. Dal mio osservatorio posso dire che si stanno pian piano radicando nelle scuole e nelle famiglie: sono aumentate infatti in questi ultimi mesi sia le visite al sito Adozionescuola che le richieste di materiali di approfondimento che mi giungono da parte di insegnanti dei diversi gradi di scuola. I genitori adottivi con con cui ho avuto contatti recentemente sanno della loro esistenza. Sarà significativo seguire, anche attraverso i commenti in questo blog, i cambiamenti che pian piano apporteranno nella consapevolezza e nelle azioni delle scuole e delle famiglie adottive.
 
Livia Botta
www.liviabotta.it
www.adozionescuola.it

LINEE D'INDIRIZZO ALUNNI ADOTTATI
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1 commento:

  1. Anche gli insegnanti delle scuole che avevano più o meno timidamente proposto alcuni protocolli per gli alunni adottati si sono sentite decisamente supportate dalle linee guida, che hanno l’indubbio vantaggio di essere semplici, pragmatiche, attente alle varie realtà. Ma l’uscita a ridosso delle vacanze natalizie ne ha talvolta bloccato la diffusione e la conoscenza: occorre che i genitori adottivi contattino gli insegnanti dei propri figli per sollecitarne la lettura e l’utilizzo, senza paura di insistere. Sarebbe anche prezioso che insegnanti attenti chiedano che siano messe a tema dei collegi docenti e – come sta accadendo in qualche scuola coraggiosa – divulgate sul sito della scuola. Perché uno strumento così importante non rimanga “lettera morta”…

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